domenica 26 aprile 2015

In conflitto

Sono sveglia già da qualche ora, ma non voglio alzarmi. Preferisco godermi ancora un po' il tepore del letto, prima che venga il fastidioso caldo estivo che ti toglie la voglia di rimanere sotto le coperte.
Sono qui che penso a quanto sarebbe bello avere avere qualcuno sdraiato al mio fianco, guardarlo negli occhi e accarezzargli la fronte.
Sarebbe bello, ma spaventoso.
Sì, mi fa paura questo mio desiderio. Perchè l'amore che proviamo per un uomo è direttamente proporzionato alla paura che abbiamo di perderlo. 
Significa aprire il nostro cuore totalmente, senza eccezione alcuna. 
Vuol dire perdere il controllo, lasciarci andare, accettare i rischi.
E' saltare senza la certezza che atterreremo in piedi, ma con la speranza che le cose andranno bene.
E' fiducia nell'altro.  Una fiducia che va oltre: pregiudizi, paure, incertezze, esperienze passate, debolezze.
E' un'energia che ci nasce dal cuore e che va oltre tutto e tutti.
E' pace e tormento.

Ma come dicevo prima è anche paura, di perdere qualcuno o di soffrire.
Però io preferisco di gran lunga soffrire ed avere amato, piuttosto che stare male per via della solitudine. Ci si fa male comunque...

"Una caduta dal terzo piano è dannosa quanto una dal centesimo. 
Se proprio dovrò cadere, che sia da un punto molto alto."

6 commenti:

  1. si anche la solitudine fa male.... anche la Pausini lo dice e se lo dice lei.....

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    1. Un pochino ci impari a convivere, ma vuoi mettere? :)

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  2. Pace e tormento?
    No, la pace è la serenità.
    Gioia e tormento, piacere e dolore.
    Questo pendolo birbone che va tanto di qua quanto di là.

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  3. Forse bisogna trovare qualcosa che renda più morbida la caduta dal 100° piano!

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  4. E' passato più di un anno da quando hai scritto questo post... è cambiato qualcosa nel frattempo? :)

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